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Amnesty international denuncia le condizioni di lavoro in Qatar

Amnesty international denuncia le condizioni di lavoro in Qatar
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Da qualche mese molti importanti enti internazionali si erano interessati al problema delle condizioni di lavoro in Qatar per i mondiali del 2022 e sia la Fifa che il comitato organizzatore aveva sempre fornito assicurazioni in questo senso. Il problema è diventato di dominio pubblico e anche Amnesty International si è occupata del caso preparando un dossier di denuncia.

Amnesty International e il dossier di denuncia sulle condizioni dei lavoratori per i mondiali di Qatar 2022
Amnesty International e il dossier di denuncia sulle condizioni dei lavoratori per i mondiali di Qatar 2022

Il documento contiene moltissime informazioni sul sistema lavorativo attualmente in atto in Qatar con la denuncia di appalti, sub appalti, assunzioni irregolari di operai. Molti di essi, provenienti soprattutto dai paesi asiatici, sono stati assunti senza regolare contratto e sono costretti a lavorare in condizioni non regolamentate e decisamente poco umane. I lunghi orari di servizio, la quasi assenza delle necessarie misure di sicurezza, i mancati pagamenti sono solo alcuni degli aspetti che emergono dal dossier e che si accompagnano all’incredibile pressione a cui i lavoratori sono sottoposti da parte delle imprese appaltatrici che li obbligherebbero alla permanenza in Qatar anche contro la loro volontà. A preoccupare sono anche le condizioni abitative a cui essi sono costretti spesso privi di acqua corrente e di impianti di scarico.

Amnesty International ha messo l’accento sulla gravità di queste condizioni di lavoro in un paese, come è il Qatar, tra i più ricchi del mondo. La FIFA e il comitato organizzatore dei mondiali di Qatar 2022 sono stati richiamati all’ordine affinché tali situazioni non debbano più essere viste né tollerate. Mancano ancora nove anni ai mondiali in Qatar del 2022 ma le polemiche sono decisamente accese. Tali condizioni non possono essere permesse e gli organi di controllo dovranno fare tutto ciò che è necessario per intervenire.

Per prima cosa richiamare le aziende appaltatrici al rispetto delle regolamentazioni e dei propri operai che hanno tutto il diritto di lavorare in condizioni ottimali, senza alcun tipo di sfruttamento. La problematica, sollevata da Amnesty International ha raggiunto ormai una portata internazionale: gli occhi di tutti sono sul Qatar e sul lavoro del comitato organizzatore. Anche la FIFA è sotto osservazione.

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