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Platini vuole cambiare: mondiale a 40 squadre

Platini vuole cambiare: mondiale a 40 squadre
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La candidatura di Platini si sta piano piano trasformando in realtà. Dopo il comunicato ufficiale l’attuale presidente della UEFA potrebbe approfittare del sorteggio della Champions (27 agosto) per annunciare il suo programma elettorale in vista delle prossime elezioni. Platini potrebbe portare con sé qualche importante novità che rivoluzionerebbe il mondo del calcio come il mondiale a 40 squadre. Ecco le principali.

Mondiale a 40 squadre nella volontà di Platini

Qualora venisse eletto nuovo presidente della FIFA Michael Platini potrebbe decidere di allargare il numero di partecipanti alla rassegna irridata creando un mondiale a 40 squadre. Rispetto ai prossimi mondiali di Russia 2018 ci sarebbe la possibilità di accedere alla fase finale per altre otto squadre. La novità potrebbe essere introdotta a partire dal mondiale del 2026, la cui assegnazione non è ancora stata effettuata.

Si tratterebbe di trasformare il torneo in un vero e proprio tour de force sia per le squadre impegnate che per l’organizzazione che dovrebbe aumentare il numero di strutture disponibili ad accogliere tutte le partite in programma. Con ogni probabilità si dovrà anche allungare il torneo, intervenendo quindi sui calendari delle rispettive federazioni internazionali.

Cartellini bianchi e aumento sostituzioni tra le altre novità

La stampa spagnola ha ipotizzato che potrebbero essere altre (oltre al mondiale a 40 squadre) le novità portate dall’ex numero 10 francesi. Si parla infatti dell’introduzione dei cartellini bianchi ovvero un’espulsione temporanea di 10 minuti (sulla falsa riga di ciò che avviene nella pallanuoto) e l’aumento delle possibilità di sostituzioni a cinque. Gli allenatori avrebbero a disposizione, quindi, due cambi in più rispetto a quelli consentiti attualmente dal regolamento.

Se queste novità riguardano per lo più il calcio giocato Platini sarebbe intenzionato ad intervenire anche nelle regole del calciomercato impedendo ai giocatori al di sotto dei 18 anni di trasferirsi al di fuori della propria federazione. Una regola probabilmente mirata alla tutela dei vivai che però non verrà vista forse di buon occhio dalle società spesso a caccia di giovanissimi in tutto il mondo.

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