Si parla da molto tempo delle tremende condizioni di lavoro in Qatar per i lavori di costruzione delle strutture e infrastrutture per i mondiali del 2022. La Confederazione sindacale internazionale (ITUC) ha deciso di compiere un gesto simbolico per ricordare le vittime del lavoro in questo stato: essa ha infatti deciso di collocare 30 elmetti nell’Hotel Sheraton, sulla baia di Doha.

Il numero trenta è stato scelto non a caso: pare infatti, secondo le stime delle ambasciate di Nepal e India, che sia proprio questo il numero di vittime mensili nel mondo del lavoro in Qatar. L’ITUC ha cominciato da molto tempo una lunga lotta affinché le condizioni lavorative degli operai in questo paese possano migliorare e da più tempo chiede la revoca dell’assegnazione dei mondiali al Qatar, a meno che lo stato non si impegni a profondi cambiamenti.
Prima di tutto andrebbe imposto un minimo salariale ma soprattutto andrebbe abolito il sistema della kafala. Questo sistema infatti permette ad un datore di lavoro di impedire ad un proprio lavoratore straniero di lasciare il paese. Gli operai sono, difatto, obbligati a restare in Qatar fino a quando il datore lavoro ne ha necessità senza che gli vengano fornite alcune garanzie né dal punto di vista economico né da quello della sicurezza.
Oggi si terrà a Parigi una conferenza stampa per parlare di queste questioni e sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi. Sarà presente Zahir Belounis, calciatore franco-algerino, per lungo tempo obbligato a restare in Qatar per volontà della squadra con cui giocava e che egli aveva denunciato per mancato pagamento degli stipendi. Oggi Belounis, tornato in Francia, grazie all’intervento dell’ambasciata francese e della comunità sportiva internazionale è diventato un simbolo delle assurde condizioni in cui si trovano migliaia di lavoratori in Qatar.
La FIFA, il comitato organizzatore dei mondiali e le istituzioni dello stato del Qatar sono chiamate ad un grosso sforzo per trovare una soluzione a queste problematiche che rischiano di continuare ad alimentare polemiche in vista del mondiale del 2022. Solo un progresso della legislazione qatarina verso la civiltà potrà alleviare la tensione internazionale su questi temi e far scendere l’assurdo numero di vittime del lavoro in questo stato.