A parlare oggi, nella conferenza stampa di Coverciano, è stato Demetrio Albertini, vicepresidente della FIGC. L’ex giocatore del Milan e della nazionale ha svelato alcuni importanti dettagli sulle caratteristiche del ritiro dell’Italia in Brasile confermando l’impegno che la federazione ha profuso che assicurare all’Italia l’eccellenza sotto tutti i punti di vista.
Un’applicazione studierà i giocatori dell’Italia
Per la prima volta l’Italia ha studiato un’applicazione a disposizione dello staff tecnico in cui verranno raccolti tutti i dati relativi alle prestazioni dei giocatori. Il tutto sarà coordinato da Cesare Prandelli e dal “tattico” della spedizione azzurra Antonio Gagliardi: lo scopo non è solo quello di preparare al meglio le partite del mondiale ma anche creare una raccolta di dati che possa essere utile anche nel futuro dei giocatori e del percorso della nazionale.
Grande attenzione al lato atletico
I preparatori atletici della nazionale hanno anche cambiato leggermente il loro modo di lavorare: essi infatti, oltre che monitorare il lato atletico, hanno predisposto una raccolta dati su tutti i giocatori impegnati nella prima fase del raduno. In questo modo si spera di intervenire nel migliore dei modi su due aspetti: migliorare la concentrazione nei primi giorni di approccio al mondiale di Brasile 2014 e ottimizzare i recuperi da parte dei giocatori. Questi due elementi furono cruciali durante l’ultimo Europeo e lavorare per migliorarli è stata una delle priorità dello staff azzurro che sta preparando il mondiale brasiliano.
Prepararsi alle condizioni brasiliane
Una delle componenti più importanti è stata quella di prepararsi a ciò che i giocatori troveranno in Brasile. A questo proposito i campi sia del ritiro di Coverciano che di quello di Mangaratiba sono stati predisposti con le stesse condizioni che i giocatori troveranno in Brasile lavorando sulla qualità e sulla lunghezza dell’erba.
Grande lavoro quindi per lo staff azzurro a cui sono state aggiunte tre nuove figure: un nutrizionista che curerà l’alimentazione degli azzurri e dal lato sanitario un chiropratico e un professionista che si occuperà del recupero degli infortunati. Albertini ha anche parlato della “casetta”, di cui già aveva parlato il dottor Castellacci in cui, a Coverciano, viene riproposto il clima della città di Manaus.