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Esoscheletro bionico per il calcio d’inizio dei mondiali

Esoscheletro bionico per il calcio d’inizio dei mondiali
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Ha dell’incredibile la notizia che arriva dal Brasile: a dare il calcio d’inizio al mondiale 2014 sarà un ragazzo paraplegico che riuscirà a correre e calciare grazie ad uno esoscheletro bionico. Il progetto è portato avanti da Miguel Nicoleis presso la Duke University ed è stato già proposto in fase di test durante il campionato brasiliano.

Un esoscheletro permetterà ad un ragazzo paraplegico di dare il calcio d'inizio ai mondiali 2014

Un ragazzo paraplegico darà il calcio d’inizio ai mondiali 2014

Quello a cui assisteranno milioni di spettatori alla cerimonia d’apertura del mondiale avrà dell’incredibile. Un ragazzo paraplegico sarà in grado di calciare il primo pallone del mondiale grazie ad un esoscheletro bionico. Il progetto si chiama “Andar de Novo” ovvero “camminare ancora” ed è guidato da Miguel Nicoleis insieme alla sua equipe.

Grazie a due computer, uno sulla testa e uno sulla schiena, l’esoscheletro sarà in grado di trasformare le intenzioni in movimento. Il ragazzo scelto per questo incredibile esperimento sarà di un’età compresa tra i 25 e i 35 anni e avrà una paralisi completa degli arti inferiori. Sono rimasti otto candidati che stanno procedendo con le fasi di test: tra questi sarà scelto colui che darà il calcio di inizio ai mondiali.

Progetto già in fase di test

Dopo le lunghe fasi si laboratorio il progetto è stato testato durante alcune partite del campionato brasiliano. La paura era quella che le radiazioni presenti negli stati potessero in qualche modo interferire e causare comportamenti anomali dell’esoscheletro. I test hanno dato esiti positivi e confortanti: si è quindi continuato a testare per perfezionare il funzionamento dell’esoscheletro.

Ora si lavora anche sul design che cercherà di dare alla struttura una forma il più umana possibile: non si conoscono i dettagli circa la sua forma estetica ma si sanno, al momento, solo i colori che la contraddistingueranno e che non potevano essere diversi dal verde e l’oro tanto cari alla nazione brasiliana.

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