Una delle prime grandi responsabilità di Gianni Infantino, nuovo presidente della FIFA, sarà quella di organizzare l’assegnazione dei Mondiali 2026. Originariamente prevista per il 2017 l’assegnazione era stata posticipata per i noti problemi interni alla Federazione Internazionale. Ora che le cose sembrano tornate al loro posto si potrebbe pensare di posticipare al 2018 la scelta o addirittura ripristinare la data iniziale.
Quello che è certo è che molti paesi si stanno iniziando ad organizzare per proporre la propria candidatura. Con la presidenza Blatter sembrava quasi certo che i mondiali 2026 si sarebbero disputati fuori dall’Europa per il criterio di turnazione che aveva lo scopo di dare chance anche alle federazioni minori. Con Infantino non è escluso che i criteri possano cambiare.
Dove si giocheranno i mondiali 2026?
Questa è la domanda che molti appassionati di calcio si stanno ponendo. Vediamo di analizzare la situazione attuale delle probabili candidature:
- La Federazione del Nord America sarebbe molto interessata ad ottenere la candidatura del torneo con gli Stati Uniti e il Canada dove il fenomeno del calcio è sempre in più grande crescita. Ci dovrebbe provare anche il Messico la cui candidatura appare, almeno attualmente, più debole.
- Secondo i criteri vigenti il mondiale 2026 non potrebbe essere assegnato ad un paese asiatico considerando il fatto che la competizione del 2022 si svolgerà in Qatar. Escluse, almeno sulla carta, Cina e India.
- Lo stesso discorso varrebbe anche per i paesi europei: la scelta della Russia per il 2018 lascerebbe interdetti i paesi della UEFA fino al 2030. Nonostante ciò gli addetti ai lavori parlano di un’Inghilterra fortemente interessata all’organizzazione del torneo.
- Altre candidature ipotetiche sono quelle del Marocco, dell’Australia e della Nuova Zelanda.
Al momento manca ancora troppo tempo per capire in che direzione tirerà il vento per i mondiali 2026. Quello che è certo è che molto dipenderà dalle scelte di Infantino riguardo i criteri di assegnazione: se rimanessero in vigore quelli di Blatter Europa ed Asia resterebbero fuori dalla disputa.