Si sono da poco conclusi i Mondiali di Brasile 2014 che la macchina organizzativa si è già messa in moto. Dopo l’assegnazione dei mondiali 2018 alla Russia e quelli del 2020 al Qatar si comincia a pensare già ai mondiali del 2026 che si terranno tra dodici anni. Alcune voci dicono che si tornerà negli Stati Uniti, altri pensano ad una possibile scelta europea ma la verità si scoprirà solo tra qualche anno, quando la FIFA decreterà il paese ospitante. Intanto le prime nazioni cominciano a lanciare la propria candidatura.
Messico: “convinti di poter ospitare il mondiale”
Justino Compean, presidente della Federazione Messicana di calcio ha annunciato che il suo paese si candiderà per ospitare il mondiale del 2026. Le infrastrutture ci sono e anche gli stati sono in fase di rinnovamento: ci sono le basi e il tempo per ospitare un grande mondiale. La lotta, secondo Compean, sarà con USA e Canada, principali candidate al ruolo di paese ospitante.
I lavori sugli stadi partiranno nell’immediato futuro: lo Stadio Atzeca (Città del Messico) sarà completamente rinnovato e uno stadio nuovo sarà inaugurato a settembre nella città di Monterrey. Riuscirà il Messico a competere? Un deterrente potrebbero essere i precedenti: il Messico ha già ospitato il mondiale per ben due volte, nel 1970 e nel 1986.
Kazakistan pensa alla candidatura
Dall’America ci spostiamo in Kazakistan, paese che sta pensando alla candidatura per il mondiale del 2026. A rivelarlo, anche in questo caso, il presidente federale Adilbek Zhaksybekov. Privo di una forte tradizione calcistica il Kazakistan è però una delle potenze emergenti dal punto di vista economico.
Non è un caso che questo paese abbia già presentato la sua candidatura per le Olimpiadi Invernali del 2022 che potrebbero tenersi nella città di Albany. Lo sport è uno dei veicoli con cui l’ex repubblica sovietica cercherà di entrare nell’elite delle potenze internazionali: bisognerà capire la reale attrattiva di un mondiale organizzato in questo paese.